Riapre la Casa Rotonda: ecco il programma 2024

Una fotografia di Giovanni Luisoni scattata in valle di Muggio.

Dopo la chiusura invernale, il 24 febbraio riapre i battenti la Casa Rotonda di Casserio. Fino al 12 maggio sarà quindi ancora possibile visitare la mostra “Saluti dalla valle di Blenio” dedicata alle cartoline realizzate all’inizio del Novecento dal fotografo losannese Samuel Abraham Schnegg.

Nel 2024 l’attività espositiva della Fondazione Donetta procederà seguendo due filoni che ne costituiscono le basi principali. Da una parte, la mostra estiva esplorerà un aspetto importante, ma finora poco approfondito, dell’opera di Roberto Donetta: gli autoritratti del fotografo bleniese, intesi in senso ampio, ovvero le fotografie – oltre una settantina quelle conservate nel suo archivio – dove egli compare da solo, con i familiari oppure insieme ad altre persone. Dall’altra, come succede regolarmente da una dozzina d’anni a questa parte, la mostra invernale (che proseguirà fino alla primavera del 2025) darà spazio a un fotografo ticinese già affermato: il mendrisiense Giovanni Luisoni che presenterà una selezione di fotografie in bianco e nero realizzate, nel corso degli ultimi decenni, in Valle di Muggio.

«Gli occhi del fotografo – Autoritratti di Roberto Donetta» Dall’8 giugno al 13 ottobre, la Casa Rotonda ospiterà una mostra di grande significato per ciò che riguarda l’opera di Roberto Donetta, poiché permetterà al visitatore di seguire da vicino la parabola esistenziale del fotografo. Dal periodo in cui, poco più che trentenne, inizia ad avvicinarsi alla fotografia con la speranza di poterne fare non solo un mezzo di sostentamento ma anche uno strumento di riscatto sociale; agli ultimi anni della sua esistenza durante i quali, abbandonato dalla famiglia e in miseria, pare affidare ai suoi autoritratti dei messaggi disperati e pieni di rancore rivolti a chi non vuole più nemmeno vederlo. In una trentina d’immagini, buona parte delle quali inedite, concentreremo un percorso di vita unico e non certo privo di circostanze drammatiche che si riflettono, per l’appunto, negli occhi del fotografo. La mostra sarà accompagnata da un giornale-catalogo di grande formato che, oltre alle immagini esposte, comprenderà diversi contributi critici: uno sugli autoritratti di Donetta (redatto dal sottoscritto e di cui trovate in allegato una versione ancora provvisoria), uno sulla storia e sul significato attuale dell’autoritratto in fotografia (scritto dal fotografo e sociologo Stefano Spinelli), un’introduzione alla storia dell’autoritratto pittorico (opera della storica dell’arte Laura Damiani Cabrini) e una riflessione sul significato dell’autoritratto da parte dello psicologo e psicoanalista Giangiacomo Carbonetti. Nell’ambito della mostra sarà inoltre possibile visionare in video tutta la produzione «auto ritrattistica» di Donetta. Nell’epoca in cui i selfie fanno parte della vita quotidiana di molte persone, uno sguardo su una realtà totalmente diversa ma non priva di sorprendenti parallelismi.

«Cinquant’anni a passo d’uomo – La Valle di Muggio di Giovanni Luisoni» Dal 27 ottobre al 4 maggio 2025, la Fondazione Donetta renderà invece omaggio agli 80 anni di Giovanni Luisoni, fotografo ticinese che, per la prima volta, espone al di fuori della regione dove ha sempre lavorato: il Mendrisiotto. Dopo Marco D’Anna, Alfonso Zirpoli, Edgardo Gandolfi, Roberto Pellegrini, Villi Hermann e Gianni Cima, un altro nome si aggiunge così alla lista di mostre che vedono come protagonisti nomi di spicco che hanno lasciato il segno nel panorama fotografico cantonale ma non solo. Erede per certi versi della tradizione di Gino Pedroli – che ha frequentato regolarmente come maestro, collega e amico fino alla morte avvenuta nel 1986 – Luisoni ha però sempre prestato molta attenzione anche alle forme di sperimentazione tecnica ed estetica in auge soprattutto negli anni 60 e 70 del Novecento, sviluppando nel contempo un’attività professionale a tutto campo che lo ha portato, ad esempio, a gestire uno studio-negozio o a collaborare come fotoreporter con diversi giornali. Nel corso degli ultimi vent’anni, ha inoltre pubblicato una serie di libri fotografici sul paesaggio, il territorio e le persone del suo Mendrisiotto (quasi sempre editi da Salvioni) che gli hanno permesso di far conoscere il proprio lavoro a un pubblico più vasto. Anche in occasione della mostra alla Casa Rotonda, sarà pubblicato un nuovo volume (edito da Salvioni in collaborazione con la Fondazione Donetta e il Museo etnografico della Valle di Muggio) che presenterà oltre cento immagini della valle più a sud del Ticino scattate da Luisoni nel corso dell’ultimo mezzo secolo. Da notare infine che tutte e 32 le stampe in bianco e nero che saranno esposte a Corzoneso verranno realizzate appositamente dallo stesso Luisoni con la tecnica fotografica analogica (stampe ai sali d’argento). Lo stesso metodo utilizzato da Roberto Donetta

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